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18/01/2007 VIVERE GIOCANDO Durante le esperienze da me condotte esiste un momento nel quale invito i partecipanti a giocare tra loro. Le reazioni sono tantissime: stupore, meraviglia, imbarazzo, diniego, rifiuto………… Difficilmente all’inizio esiste un’accettazione felice e giocosa, eppure le storie dei grandi successi sono fatte di uomini e donne che non hanno paura di provare cose nuove e di guardare i problemi di cui sono circondati da un punto di vista completamente diverso. Questa resistenza nasce forse dalla diffidenza di base di molti adulti a pensare in maniera originale e ad usare la fantasia; siamo condizionati ad effettuare solo scelte “ragionevoli”, cioè a respingere rapidamente le idee che non si uniformano al cosiddetto “sistema acquisito”. Il fascino del meraviglioso e della curiosità, strettamente legato alla sensibilità creativa, alla vivacità ed alla crescita, sembra non ci appartengano più. L’acculturamento e i processi di maturazione, attraverso i quali la maggior parte di noi passa, ci portano ad un tale punto di conformismo che curiosità creativa e senso del fantastico, comportamenti essenziali del gioco, cessano quasi di esistere. Eppure se proviamo a ricordare le sensazioni della nostra infanzia ci sembra che ogni cosa fosse ricca e piena di colore. Quanto mistero e sorpresa portava con sé ogni nuovo giorno e con quanto slancio affrontavamo questa esperienza. Con l’età invece, le tonalità dei colori tendono a sfumare verso vari toni di grigio. L’immaginazione si contrae e l’abilità a trovare nuove relazioni tra i fenomeni si atrofizza; così l’uomo cessa di giocare e diventa preda dell’abitudine e degli stereotipi della pseudo-serietà. La rinuncia al binomio gioco-creatività può essere la rinuncia a strumenti utili per affrontare i continui e rapidi cambiamenti che le previsioni per gli anni a venire indicano. Per riuscire ad affrontare con sicurezza queste mutazioni è utile divenire creativamente più flessibili e fantasiosi. Il gioco è sicuramente un ottimo strumento per allenare in noi tali caratteristiche. Alessandro Magnanensi
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